Telefoni nascosti nei contenitori per il ragù al carcere di Avellino.

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L'esterno del carcere di Santa Maria Capua Vetere, Caserta, 13 giugno 2020. Un rivolta dei detenuti, sarebbe in atto nell'istituto di pena che in questi giorni è al centro di polemiche riguardanti un'inchiesta su presunti pestaggi che sarebbero avvenuti lo scorso 6 aprile. Secondo quanto si apprende da fonti sindacali la rivolta è scoppiata nel reparto Danubio. Ieri, nell'infermeria dell'istituto sei agenti sono stati aggrediti da detenuti extracomunitari. ANSA / CESARE ABBATE
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Erano nascosti nel doppio fondo di un innocuo contenitore di sugo al ragù, confezionato come un normale pacco, tra i tanti destinati ai detenuti dai loro familiari in vista delle festività pasquali: si tratta di 14 micro-telefonini che secondo la polizia penitenziaria che li ha scoperti sarebbero stati utilizzati da esponenti della criminalità per continuare a gestire i loro affari illeciti dal carcere. Il sequestro è stato compiuto nel carcere di Avellino.

“L’ ingresso illecito di cellulari negli Istituti è ormai un flusso continuo, ormai non si contano più i rinvenimenti ed i sequestri” dice Emilio Fattorello, segretario del Sappe (sindacato autonomo della polizia penitenziaria) in Campania, che ricorda come “sempre più spesso” si assista a tentativi di far giungere questi micro-cellullari dentro le carceri tramite droni.

Il segretario generale del Sappe Donato Capece invoca “soluzioni drastiche, come la schermatura delle Sezioni detentive e degli spazi nei quali sono presenti detenuti all’uso dei telefoni cellulari e degli smartphone”. (ANSA).

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