Truffa alle Poste di Faicchio: l’indagato rigetta ogni accusa e chiarisce la propria posizione.

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Roberto Mastrobuoni, 34 anni, di San Salvatore Telesino (Bn), è stato accusato di “sostituzione di persona, uso di atto falso, appropriazione indebita e violazione della pubblica custodia di cose”. I fatti sono stati resi noti a mezzo stampa dalle maggiori testate giornalistiche del Sannio e del casertano lo scorso 26 agosto. Secondo quanto riportato dalla stampa, Mastrobuoni sarebbe stato denunciato da un 95enne di Faicchio, con l’accusa di aver effettuato prelievi dal suo conto corrente postale. L’indagato, una volta venuto a conoscenza della denuncia, al fine di eludere le indagini a suo carico, si sarebbe appropriato di un documento d’identità del denunciante, allegato a una missiva, tramite la quale si sarebbe sostituito a quest’ultimo, dichiarando di voler ritirare la suddetta denuncia. Sempre a mezzo stampa, è stato reso noto che i militari avrebbero appurato, anche tramite l’acquisizione di alcuni filmati di sorveglianza dell’ufficio postale, che l’autore della missiva era stato lo stesso impiegato.

Con il presente comunicato stampa, Mastrobuoni, che è assistito dall’Avvocato Alessio Iacobelli  di Cerreto Sannita, intende chiarire che si è trovato coinvolto in una situazione drammatica e al contempo inesistente e infondata. “Posso dichiarare con assoluta certezza – sottolinea Roberto Mastrobuoni – a seguito delle risultanze pervenute al mio legale, il dott. Iacobelli, dall’ottenimento di tutto il fascicolo giudiziario, che le accuse a me rivolte sono prive di fondamento, ma si basano solo sulla base di supposizioni e deduzioni, senza approfondire i fatti né a ricercare ulteriori e importanti elementi. Non c’è dubbio che la ricostruzione dei fatti è certamente imprecisa, confusionale, non dettagliata e artata volontariamente, non consentendomi di individuare gli inadempimenti che potrebbero giustificare la propria condotta”.

Mastrobuoni sottolinea, altresì, che qualsiasi prelievo effettuato dal conto corrente del 95enne di Faicchio, tra dicembre 2020 e febbraio 2021, è stato fatto unicamente su incarico dell’anziano il quale, non potendosi recare personalmente in Posta, a causa di svariati motivi di salute e dato il periodo pandemico, si è più volte rivolto al dipendente postale affinché potesse rendergli dei favori personali. Prosegue: “Conosco l’uomo da quando ero bambino, siamo stati a lungo vicini di casa e tra lui e la mia famiglia ricorre uno stretto rapporto di amicizia, e qualsiasi somma io abbia prelevato a suo nome, secondo sue richieste, sono sempre state consegnate a lui personalmente. Conservo tutte le ricevute da lui sottoscritte, da escludere categoricamente l’appropriazione indebita, perché non esiste nessun tipo di prelievo all’insaputa dell’ignaro cliente, dato che lui era ed è ben consapevole di tutta la vicenda. Inoltre, la consegna delle somme è stata effettuata in presenza di mia madre che può confermare il tutto: quanto scritto nei precedenti articoli appare assai inesatto, lacunoso e volontariamente diffamante”.

L’anziano residente di Faicchio ha proceduto a denuncia unicamente contro ignoti. In tale occasione, il denunciante ha citato degli ammanchi che altro non erano che prelievi fatti dal giovane indagato, presso il proprio sportello dell’Ufficio Postale di Faicchio, richiesti a mo’ di favore personale, ma anche prelievi fatti dallo stesso 95enne a un altro sportello del medesimo Ufficio Postale. L’anziano, alla fine dello scorso marzo, ha ritirato la denuncia, tramite raccomandata da lui sottoscritta e inviata ai carabinieri di San Salvatore Telesino, dopo aver capito che effettivamente non vi era stato alcun ammanco, ma che si trattava di somme prelevate dietro sua stessa autorizzazione. “Non vi è stata alcuna sostituzione di persona – prosegue –  Sempre dopo svariate indagini fatte dal mio avvocato, non risulta alcun filmato che mi individuasse inviare la missiva, né presso l’Ufficio Postale di Faicchio, né presso altri Uffici. La missiva, tra l’altro, è stata inviata a fine marzo durante un periodo in cui ero in malattia dal lavoro. Motivo per cui ero impossibilitato a uscire di casa. In quel periodo, tra l’altro, ero in servizio applicato presso le poste centrali di Benevento: come avrei potuto essere ripreso dalle telecamere di Faicchio? E trovandomi a Benevento, come avrei potuto appropriarmi del documento di riconoscimento dell’uomo visto che non potevo accedere più all’archivio documentale dell’Ufficio Postale di Faicchio, tantomeno l’anziano ha sporto alcuna denuncia di smarrimento del suo documento? Allo stato attuale non esiste nessun disconoscimento della firma da parte dell’anziano, non esiste nessun artifizio”.

Non sfuggirà all’attenzione del dott. Iacobelli la palese difformità del comportamento dell’anziano  laddove, consapevole di come si siano susseguiti i fatti, abbia provveduto in data 10/03/2021 a sporgere denuncia contro ignoti, forse “mal consigliato”. “Infatti – prosegue il giovane impiegato postale – è lui stesso a renderlo noto in una propria dichiarazione a sua firma, per mettere in condizioni i miei superiori di dare avvio al procedimento disciplinare a mio carico, instaurato e avviato dall’Ufficio Postale di Faicchio. La conseguenza di questo atto è stato il licenziamento da Poste Italiane notificatomi il 25/06/2021”.

Così conclude Mastrobuoni: “Il mio legale è in corso d’opera per l’impugnativa di tale licenziamento, illegittimo dato che mi sono solo limitato a fare dei favori all’anziano faicchiano, e questo non ammette in alcun modo un provvedimento così grave. Più che altro, sarebbe stata ammissibile una sospensione temporanea. A breve verrà fissata l’udienza dinanzi al giudice del Lavoro al fine di ottenere la reintegra. Ci tengo, inoltre, a chiarire che mi trovo in stato di libertà, non c’è stato nessun fermo o arresto da parte delle autorità competenti”.

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