“Giovani senza … Quali politiche in tempi di crisi”: questo il principale tema di dibattito in un’affollatissima sala Ex Asilo Patria e Lavoro durante il convegno convocato dalla Lega Irpina per le Autonomie Locali. Un momento di confronto tra i rappresentanti dell’associazionismo giovanile e degli Enti locali in merito alla definizione delle strategie, dei progetti, del rapporto dei giovani con la loro città.
“In 20 anni è cambiata la preposizione che accompagna normalmente la parola “giovani”; – ha così osservato Giuseppe Vetrano, Lega Irpina Autonomie Locali – nel 1980 in Irpinia si era “giovani con …”, con la speranza di futuro, con la speranza di risorgere dalle macerie della ricostruzione e vivere in una provincia liberata dal clientelismo, con la voglia di lottare per un mondo più giusto e libero, con un lavoro o con la quasi certezza di trovarlo; da qualche anno la preposizione che accompagna la parola “giovani” è “senza”.”
E sono proprio i giovani a voler riconquistare quella preposizione “con”, proprio in giovani in prima linea per la proposta di nuove soluzione, proprio i giovani a mettersi in gioco. Presente alla conferenza il Presidente Forum Giovani Avellino, Stefano Luongo, simbolo di un territorio deciso ad uscire dall’isolamento.
Emblema del fare, sinonimo di concretezza, fautore del “modello Salerno”, accolto fra le acclamazioni della popolazione avellinese, il Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca non è mancato all’appuntamento avellinese per proporre il suo “progetto Irpinia”.
“C’è una possibilità di cambiare, c’è la speranza di cambiare, abbiamo le idee e i progetti per farlo. – queste le parole di apertura del Sindaco De Luca – Cresce la fiducia nel cambiamento a mano a mano che lo vedi realizzato il cambiamento.”
E Salerno è emblema di un’amministrazione che con coraggio e grande fatica, negli ultimi 20 anni, ha rimostrato che il cambiamento non è un’utopia. Rompendo gli schemi e le clientele, rompendo plebeismo e partitismo, attivando progetti di trasformazione urbana, riaccendendo lo spirito civico e fiducia, realizzando un polmone verde di 11ettari 110mila metri quadri (Il Parco del Mercatello), abbattendo la distanza centro/periferia, facendo nascere spirito civico e di appartenenza, rendendo Salerno città turistica anche d’inverno, divenendo il primo capoluogo di Italia per la raccolta differenziata con il 70-72%: Salerno ha dimostrato che a convincere sono i fatti.
Il primo segnale dovrebbe arrivare in prima battuta dalla Regione Campania ad oggi ferma ed eccessivamente burocratizzata, incapace di fare buon uso delle risorse europee.
Solo un modello che può trovare il suo terreno di applicazione anche nel territorio irpino: “Cominciamo dalla mobilità dando ad Avellino l’alta velocità […], seguono le infrastrutture da realizzare (la tangenziale) […]. Per i giovani pensiamo ad un ponte diretto università/aziende dando la possibilità ai neo-laureati di acquisire un’efficiente formazione professionale presso le aziende a spese della regione (dai tre ai sei mesi) con i fondi europei, sostenendo le start-up. Spazio ancora all’agricoltura di qualità che agisce da attrattore turistico. […] Altro punto focale sarà la sanità. Dobbiamo avere il coraggio però di cambiare questa classe dirigente.”
Sviluppo, industria, agricoltura di qualità, servizi, formazione professionale, infrastrutture della mobilità: saranno questi gli elementi messi in gioco nel “Progetto Irpinia”.