De Luca: Pd mi ha sempre rotto le scatole, partito di cafoni, maleducati e presuntuosi

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“Maurizio Crozza è un malvivente, mi ha rovinato la vita”. Così, sorridendo, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca a proposito della sua imitazione da parte dell’attore comico durante il programma “Fratelli di Crozza” sul Nove. “Crozza fa il suo mestiere, mi sfotte, prende in giro – aggiunge De Luca parlando con i giornalisti alla festa del ‘Foglio’ a Firenze – Qualche volta che l’ho viso in tv e mi pare che non è cattivo. Mi ha trattato un po’ meglio di qualcun altro”.

De Luca, ovviamente, affronta soprattutto temi ‘seri’. Con la segretaria del Pd Elly Schlein “abbiamo un appuntamento a Benevento”. “Io sto facendo un tour de force. Sono venuto qui a Firenze, è stato un gesto di rispetto per ‘Il Foglio’, organo di informazione serio e obiettivo”, dice.

“Il titolo del mio libro ‘Nonostante il Pd’? Perchè parte dalla mia esperienza: io milito in un partito che mi ha rotto sempre le scatole. Mi ritrovo in una situazione paradossale di aver avuto apprezzamento da avversari e invece di aver trovato nel Pd una particolare concentrazione di cafoni, maleducati e presuntuosi”, afferma, “siamo l’unico partito al mondo che si fa eleggere il segretario da chi non è iscritto al Pd ma anzi non lo vota nemmeno. Dunque c’è un evidente problema di salute mentale, va affrontato”.

“Il Pd lo vedo navigare negli spazi intergalattici. Io avrei fatto il filibustering rispetto ai fondi per lo sviluppo e la coesione. C’è il Sud che aspetta da un anno e due mesi, per un’operazione di ricatto politico, risorse destinate al Sud: per questo avrei bloccato il Parlamento italiano finché non si fosse sbloccata questa partita. Non sento voce levarsi”, dice.

“Io penso che siamo al palo con il Pnrr, penso che affonderemo nella palude burocratica -continua- Poi ci racconteremo la storia addolcendo i toni, ma io non ho nessuna fiducia, non ce la faremo, se il livello di burocratizzazione è questo. Questo è un Paese perduto, le priorità dell’Italia sono: debito pubblico, crescita del numero di persone che lavorano e prosciugamento della palude burocratica nella quale affonda ogni energia positiva”.

“Dobbiamo avere un’interlocuzione con Conte se vogliamo governare l’Italia. Ma il rapporto con i 5 Stelle deve essere improntato sulla massima chiarezza. Ci possono essere distinzioni ma sulle questioni fondamentali serve una sintonia”, prosegue. (AdnKronos)

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