Medico aggredito nel Carcere di Bellizzi, il Sappe chiede ispezione

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L’aggressione ad un medico del carcere di Avellino è stata la classica “goccia che ha fatto traboccare il vaso”, per il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che chiede ai vertici del Ministero della Giustizia e del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria “l’invio di una ispezione nel carcere di Bellizzi Irpino”. Come spiega Donato Capece, segretario generale del primo Sindacato del Corpo – il SAPPE, “la situazione del carcere di Avellino desta non poche preoccupazioni. Da circa un anno e mezzo il S.A.P.Pe segnala le diverse criticità, fatte anche ai vertici politici e che hanno avuto come risposta  un nuovo Direttore e un nuovo comandante di Reparto ma ad oggi purtroppo nulla è cambiato”“Ciò è dimostrato”, prosegue, “dai numerosi eventi critici che da gennaio ad oggi sono ormai quotidiani (atti di aggressione e minacce – sequestri di coltelli – cellulari – droga) ma anche continui invii urgente per assistenza sanitaria (circa 90, sempre da inizio anno ad oggi), portando difficoltà di gestione anche al Pronto Soccorso dell’ospedale “Moscati”. A Bellizzi Irpino, il sovraffollamento dei detenuti è ormai ingestibile in una struttura che può contenere 510 detenuti e ne ospita circa 600 di diversa tipologia e regime detentivo. Dalla visita sui luoghi di lavoro si è riscontrata una apertura indiscriminata dei detenuti che vede un via vai degli stessi senza alcun controllo in deroga ad ogni direttiva dipartimentale”. Da qui la richiesta di una ispezione ministeriale, che evidenzia la particolare carenza degli organici dei poliziotti: “la situazione è aggravata da scarsa presenza di unità di personale in servizio: circa 40 unità in meno e ciò comporta che il poco personale che resta deve svolgere turni massacranti in violazione di ogni principio costituzionale. Oltre ad una cattiva gestione dei detenuti presenti si è riscontrata anche una cattiva gestione amministrativa del personale in servizio e nonostante diverse diffide sindacali ad oggi non si è avuto nessun riscontro in merito, in violazione alle prerogative sindacali”, evidenzia ancora Capece.

“Per questo”, conclude, “come SAPPE, chiediamo una ispezione ministeriale nel carcere di Avellino che accerti lesignificative disfunzioni e inconvenienti che riflettono sulla sicurezza e sulla operatività della Casa Circondariale e del personale di Polizia Penitenziaria (che vi lavora con professionalità, abnegazione e umanità nonostante una grave carenza di organico ed una organizzazione del lavoro assolutamente precaria e fatiscente) ed assuma gli opportuni provvedimenti”. 

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