Approvata nella serata di ieri la messa in liquidazione dell’Istituzione “Carlo Gesualdo”, e il percorso che, dopo la nomina di un commissario ad acta, dovrebbe portare al pagamento di tutti i debiti maturati, previa la verifica della loro attendibilità, i lavoratori del Massimo cittadino scrivono una lettera appello all’amministrazione comunale per sollecitare ad un’accelerazione del percorso di liquidazione.
Le maestranze, senza stipendio sedici mesi, hanno continuato a lavorare per garantire il corretto svolgimento della stagione artistica 2016/17 e nei prossimi due mesi, saranno ancora impegnati per garantire l’esibizione delle quindici scuole di danza campane che hanno scelto il palco avellinese per i saggi di fine corso.
La lettera dei cinquanta lavoratori: «le maestranze del Teatro Gesualdo sono in attesa della svolta, in attesa che, chi preposto, faccia in modo che quanto promesso si attui. E’ un discorso che ha a che fare anche con l’etica. In tutti questi mesi le maestranze hanno fatto il loro dovere fidandosi del Sindaco e del Commissario. Ma i tempi sono sempre più lunghi e dilatati. La dignità delle maestranze è lesa a causa di tutte le limitazioni cui sono soggette non potendo far fronte più nemmeno ai bisogni personali oltre che di quelli familiari e di responsabilità verso terzi. Sono in attesa della nomina del comitato se ci sarà. E sono in attesa di verificare la riconoscenza per quello che hanno fatto per il teatro e la città in termini di precedenza e rapidità del saldo di quanto dovuto appena verrà nominato il liquidatore. Quello sarà il momento della consapevolezza. Allora si capirà se, chi ci governa, ha una coscienza».