Dissesto Alto Calore, pignorato il parco automezzi.

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Tutti a piedi all’Alto Calore a partire dal presidente Raffaello De Stefano, conseguenza del pignoramento effettuato dalla Clamir srl sui 67 mezzi in dotazione all’ente di Corso Europa. L’azienda avellinese bussa alle porte del disastrato consorzio per il pagamento di un appalto da 370mila euro per lavori di manutenzione straordinaria alle ancor più disastrate reti idriche. Lavori eseguiti, certificati ma mai pagati. Resta anche da capire come possa esser stato emesso un bando pubblico senza copertura finanziaria.

Questa volta non si può neanche addossare la colpa al debito consolidato dell’ente oramai giunto a 130 milioni di euro, l’appalto infatti – come riportato dal quotidiano Il Mattino – riguarda l’ultima gestione. L’Acs aveva anche provato a saldare attravero un piano di rateizzazione del debito, ma non ha mai provveduto al pagamento. Ma i 370mila euro non sono l’unico credito vantato dalla Clamir srl, altri 100mila euro per lavori già effettuati in passato mancano nelle casse dell’azienda.

De Stefano avrà 10 giorni di lavorativi per opporsi all’atto pignoramento, conseguenza dell’atto ingiuntivo a cui l’Ente non ha ottemperato, oppure scegliere di pagare. Quest’ultima strada a quanto sembra è la meno percorribile non avendo Acs liquidità. E quindi via all’opposizione nel tentativo di prendere tempo per evitare che i mezzi si fermino non garantendo neanche più l’assistenza.

Tempo già preso con Eni che solo la scorsa settimana aveva bloccato i conti corrente dell’Alto Calore per un credito di 11 milioni di euro e conseguente blocco degli stipendi ai dipendenti. Anche in quel caso è stato previsto un piano di rientro che ha sbloccato di fatto i conti e gli stipendi.

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