Scuola, L’Istituto d’Arte De Luca, il Liceo Mancini ed i fondi pubblici.

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L’edificio sito in via Tuoro Cappuccini, sede dell’ex istituto De Luca, dal 2007 al 2015, secondo il sito web del Miur, ha avuto finanziato diversi progetti sia strutturali e non.

In sintesi l’istituto ha avuto i seguenti finanziamenti:

Fondo Sociale Europeo (FSE): circa 417.000 € in quota PON; circa 476.000 € in quota POR, per un totale di circa 893.000 €.

Fondo Europeo Sviluppo Regionale: circa 79.500 € in quota PON, circa 762.000 € in quota POR, per un importo totale autorizzato di circa 841.500 €, di cui spesi circa 725.000 €. 5 dei progetti autorizzati hanno riguardato la “Qualità degli ambienti scolastici”.

Nel 2016 l’istituto ha avuto un finanziamento di € 74.210 € per “Messa in sicurezza del Liceo Artistico”; viene spontaneo chiedersi: messa in sicurezza o messa in chiusura?

Infine nel 2014 è partito il bando per l’assegnazione di un progetto per un finanziamento di € 743.232 € (POR Campania 2007IT161PO009), riguardante la coibentazione del plesso scolastico, la realizzazione di 2 ascensori e la ristrutturazione dei servizi igienici.

Vanno considerati inoltre 9.000 € per l’incarico alla Generali Giaquinto Costruzioni di Montoro per l’indagine sui solai “legge della Buona Scuola”; circa 100.000 € per i trasferimenti effettuati tra novembre e dicembre scorso tra i vari istituti; ed un importo non noto alla Prof.ssa Pecce dell’Università di Benevento per l’indagine sulla vulnerabilità sismica e della vita residua dell’immobile ospitante il De Luca in via Tuoro.

Per quanto riguarda il Liceo Mancini solo “briciole” (circa 650.000 €, per un istituto da sempre con il maggiore numero di alunni dell’intera provincia) e solo fino al 2012 (considerando sia la centrale e la ex succursale di via Scandone). Di questi solo 123.000 € per le infrastrutture, giusto considerato che, secondo la perizia del Prof. Petti, ha una vita residua di solo 5 anni e sarebbe da incoscienti spendere denaro per ristrutturare un edificio che andrebbe demolito o comunque non destinabile a uso scolastico.

La maggior parte dei finanziamenti degli ultimi anni sono stati utilizzati per i laboratori (linguistico, linguistico multimediale e scientifico tecnologico). Visto che la DS Prof.ssa. Agnes ha dovuto ammassare le 39 classi dell’ex succursale e le 7 nuove classi del primo anno di quest’anno nei laboratori didattici, quest’ultimi finanziati sono funzionanti?

La ex succursale di via Scandone ha avuto un finanziamento di € 600.000 € per “Lavori di completamento Liceo Scientifico Mancini – Sede di via Scandone – Avellino, dm 322/2015”. Peccato che tali soldi andranno alla DS Prof.ssa Siciliano, ed il bando di gara per l’assegnazione è già stato pubblicato dall’Ente Provincia.

In conclusione nelle “mure” di via L. De Concilij sono “intrappolati” 1.200 alunni, nell’immobile di via Cappuccini, molto più sicuro, sono “intrappolati” decine di migliaia di fondi pubblici.

PERCHE’?

Chi deve controllare come vengono spesi i soldi dei contribuenti?

Sfide tra i genitori del Mancini pro Scandone e quelli pro De Concilij; scontro tra periti; ma le Leggi in vigore, stabiliscono che per garantire l’attività didattica bisogna dare agli studenti strutture sicure e funzionali, non solo dal punto di vista statico ed antisismico.

Su tali aspetti ad Avellino SILENZIO ASSORDANTE, delle istituzioni preposte.

Tutti ad aspettare l’esito dei controlli della Procura.

 

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