Quando si pronuncia il nome di Aldo Moro, il pensiero spesso corre alle circostanze tragiche e inquietanti della sua prigionia e della sua morte. Tuttavia, è fondamentale ricordare Moro anche per ciò che è stato e per il sacrificio che il suo impegno politico e umano ha comportato. Questo grande protagonista della nostra Repubblica merita di essere celebrato non solo come vittima del terrorismo, ma anche come uomo di grande cultura, ideali e dedizione.
Il libro di Angelo Picariello – “Liberiamo Moro dal caso Moro”, edizioni San Paolo, 2025 – si propone di raccontare Moro a chi lo ricorda poco o in modo distorto, e a chi ancora non lo conosce a fondo.
E proprio di questo si parlerà durante la presentazione del volume, che si terrà ad Avellino, venerdì 27 giugno, a partire dalle 17..00, presso gli spazi del Conservatorio Cimarosa, in via Circumvallazione 156, entro l’Auditorium “Vincenzo Vitale”.
L’evento sarà aperto dai saluti di Giuliana Franciosa, presidente Conservatorio Domenico Cimarosa; Laura Nargi, sindaca di Avellino; Rizieri Buonopane, presidente Provincia di Avellino. Introdurrà i lavori Stefano Sorvino, avvocato e recensore. A seguire, ci saranno le testimonianze di Antonio Gengaro, circolo “Aldo Moro” ed Enzo De Luca, presidente Osservatorio regionale Gestione Rifiuti. Interverranno Ortensio Zecchino, presidente del Comitato per gli 80 anni della Dc; Clemente Mastella, sindaco di Benevento; Mario Mauro, ex delegato presidenza Osce contro le discriminazioni. Coordinerà i lavori Gianfranco Rotondi, presidente Fondazione Sullo. Concluderà i lavori Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno. Le letture saranno a cura di Paolo De Vito.
Attraverso le pagine del volume di Picariello, si ripercorrono molteplici aspetti della vita di Moro: dalla sua famiglia, al suo ruolo di giusnaturalista, fino a quello di padre costituente e penalista. Viene anche approfondito il suo impegno come uomo di governo, il suo rapporto con la contestazione giovanile, e il suo ascolto dei giovani e dei nuovi movimenti sociali.
Moro è stato anche Ministro degli Esteri e uomo di pace, un protagonista che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della diplomazia italiana e internazionale. La sua posizione antigiustizialista, la sua visione della giustizia riparativa e la sua tragica vittima del terrorismo sono aspetti che emergono nel racconto, ma che vengono anche messi in relazione con la sua profonda umanità e con la centralità della persona che ha caratterizzato tutta la sua vita.
L’autore, il giornalista Angelo Picariello, invita a liberare Moro dal “caso” che ancora lo tiene imprigionato, impedendoci di cogliere appieno la sua attualissima lezione di uomo e di cattolico, prima ancora che di politico. La sua figura rappresenta un esempio di dedizione, di coraggio e di riflessione, valori che devono continuare a ispirarci nel presente.
Angelo Picariello, nato ad Avellino e residente a Roma, ha una lunga esperienza nel giornalismo e nella politica. Dopo aver ricoperto incarichi a livello locale, ha lavorato per diverse testate giornalistiche, tra cui Il Giornale del Popolo di Lugano, La Discussione, Sat 2000 e, dal 2000, per Avvenire, seguendo l’informazione dal Quirinale. La sua attenzione si concentra anche sui temi della storia politica e della riconciliazione, con particolare riguardo alle vicende degli anni di piombo.
Tra le sue pubblicazioni, spicca la biografia di Giovanni Palatucci, intitolata “Capuozzo, accontenta questo ragazzo”, che racconta la vita dell’ultimo questore di Fiume italiana, morto a Dachau dopo aver salvato migliaia di ebrei.
In conclusione, il volume di Picariello rappresenta un invito a riscoprire Aldo Moro come uomo di grande umanità e come esempio di impegno civile, affinché la sua lezione possa continuare a ispirarci nel nostro cammino di pace e giustizia.
Anna Manna