Appalti truccati al Comune di Benevento, arrestati dai Carabinieri funzionari ed imprenditori edili.

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Carabinieri di Rovereto, in Trentino, con pattuglia dopo chiamata al 112Dieci misure cautelari emesse per altrettanti soggetti tra cui un dipendente del Comune di Benevento per reati contro la pubblica amministrazione sono state eseguite lunedì mattina dai militari del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Benevento.

A finire in manette nell’ ambito dell’operazione denominata Euroscopio, ed accusati a vario titolo di concorso in corruzione aggravata e reiterata, oltre a turbativa di gare in appalti pubblici, Angelo Mancini 46enne funzionario del Comune di Benevento che si occupava degli appalti Europa Piu, recluso nel carcere di Capodimonte. Ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento sono finiti imprenditori ed intermediari del settore edile anche irpini. Si tratta di Giuseppe Pancione 56enne di San Martino Valle Caudina; Guido Mastantuono, 50 anni e Antonio D’Addona 52 anni ebtrambi di Montecalvo Irpino e Pellegrino Parrella 54 anni di Roccabascerana. Sottoposti agli arresti domiciliari anche gli imprenditori sanniti Angelo Collarile 44 anni, Fioravante Carapella, 54 anni, Mario Siciliano 52 anni,  Pietro Ciardiello 68 anni, tutti di Benevento. Obbligo di firma  per Angelo Pilla 55 anni di Benevento.

Gli inquirenti sono riusciti a stabilire in che modo il funzionario riusciva a manipolare le gare. Gli indagati si avvalevano anche di un laparoscopio, strumento medicale di alta tecnologia e utilizzato in micro-chirurgia dotato di una speciale microtelecamera e di un lungo e stretto beccuccio a fibra ottica per penetrare, senza lasciare tracce visibili, all’interno delle buste presentate dalle ditte e contenente l’offerta per le gare d’appalto.

Il funzionario comunale entrato in possesso della lista delle ditte partecipanti all’asta con l’ausilio di un gruppo di persone (già titolari in passato di imprese e destinatarie anche loro di misure cautelari), che fungevano da intermediari, proponendo ai titolari delle aziende in gara il pagamento di una tangente di importo pari al 7% del valore dei lavori da fare, garantendo in caso di accettazione l’aggiudicazione dell’appalto alla ditta interessata.

La vicenda riguarda l’aggiudicazione di 4 appalti, a favore degli imprenditori arrestati, per opere finanziate dai Fondi Piu Europa tra il 20122 ed il 2013. Lavori di urbanistica che hanno riguardato realizzazione del terminal dei bus extraurbani, la riconfigurazione di alcune piazze e ponti nella cittadina sannita.

Il Gip ha disposto anche il sequestro preventivo per equivalente di denaro e beni mobili nella diretta disponibilità degli indagati, oltre agli immobili intestati per un valore che supera il milione di euro. Durante le perquisizioni i Carabinieri in casa di due degli arrestati hanno rinvenuto in totale 250mila euro in contanti, custoditi in cassaforte e nascosti sotto il letto.

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