Il mio tempo d’oro, Giancarlo Lenzi presenta il suo libro giovedì 28 alla Chiesa del Carmine

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Giovedì 28 dicembre 2023, alle ore 18.00, nella Chiesa Santa Maria del Carmine, Avellino, sarà presentato il volume Il mio tempo d’oro. Citazioni, riflessioni e barzellette, di Gianfranco Lenzi – a cura di Maria Cristina Lenzi – De Angelis Editore.

Alla presentazione dell’evento, patrocinato dal Comune di Avellino, moderato da Pier Luigi Melillo (Direttore di “Otto Channel”), parteciperà Gianluca Festa (sindaco del Comune di Avellino), Maria Cristina Lenzi (curatrice del volume), Gianfranco Lenzi (autore del volume), con intermezzo musicale di Gianfranco Orecchio.

Il mio tempo d’oro è una raccolta di citazioni, riflessioni e barzellette con le quali l’autore fa un bilancio della sua vita. L’opera, pur non essendo autobiografica, ci racconta molto di Gianfranco Lenzi: della famiglia, del lavoro, delle passioni e delle delusioni.

Ciò nonostante il tono è leggero e la lettura risulta piacevole. L’ovvio spesso ci sfugge, scrive l’autore nelle pagine iniziali, per ricordare a se stesso e al lettore che non sempre siamo coerenti con le nostre idee.

Nella vita di ognuno c’è un momento in cui si sente il bisogno di soffermarsi a ripensare alla strada percorsa; a volte questo bisogno viene trascurato, offuscato ma poi ritorna.

Il ritorno del nostro autore è rappresentato dalla scelta di scrivere Il mio tempo d’oro.

Ma procediamo con ordine, Gianfranco va in pensione e, dopo tanti anni in cui è dovuto sottostare al sovvertimento del tempo e dell’utile che il lavoro chiede alle nostre vite, si ritrova a inziare una nuova vita.

Si confronta con la sua città e, fatti salvi gli affetti più cari, non riesce a trovare stimoli che gli suscitino curiosità ed entusiasmo.

Decide, perciò, di trasformare il tempo libero in risorsa e si trasferirsce ad Agropoli, diventando, lui che non ha mai amato il mare, un uomo di mare e di barca.

Ad Agropoli, diversamente dal periodo in cui per esigenze lavorative era sempre a contatto con la gente, scopre il piacere della solitudine, della contemplazione del paesaggio, del mare, degli ulivi e dei bei tramonti cilentani.

Ritorna con il pensiero ai momenti più importanti della sua vita e nasce in lui una spinta creativa.

Probabilmente si sarà chiesto, a quel punto, cosa sarebbe stato capace di fare e come avrebbe potuto comunicare i suoi pensieri e le sue riflessioni. Incomincia così a insinuarsi lentamente, in lui, l’idea di raccogliere le riflessioni in un libro.

Il mio tempo d’oro ci rimanda alle due nature che hanno sempre convissuto in lui: quella sentenziosa e quella umoristica e burlona; grazie a quest’ultima è sempre riuscito a non far trasparire il suo essere più intimo sicuramente più malinconico.

Inizia a buttar giù le sue riflessioni senza un progetto ben definito, e man mano la sua scelta diventa sempre più convinta e determinata.

Le barzellette, aggiunte in un secondo momento, rispondono all’esigenza di dare ascolto al suo lato umoristico.

Non rimaneva a questo punto che riordinare secondo un criterio tematico il materiale scritto dal neo scrittore.

Sicuramente l’autore ha mostrato, nel lanciarsi in questa avventura, coraggio e autoironia. Il suo è un lavoro autobiografico, in cui attraverso aneddoti e riflessioni si racconta, con sincerità e senza esitazioni; parla di sé e della sua vita trascorsa e presente.

Parla soprattutto di ciò che ha imparato dall’esperienza vissuta per affrontare una nuova fase della sua vita, con consapevolezza ed equilibrio.

A questo punto ci piace immaginarlo tra Agropoli e Avellino, con Maria Pia, Federica, Raffaele, Emilia e il suo fedele Aldo con la convinzione, come dice Voltaire, che: “La felicità si può cercare in tutti i luoghi, in ogni momento

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