Usura ed estorsione, GdF sequestra beni per oltre un milione all'ex parroco di San Biagio di Limatola.

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A seguito di articolate indagini dirette dai Magistrati della Procura della Repubblica di Benevento, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Benevento ha eseguito un decreto di sequestro emesso, sui richiesta della autorità inquirente, dal Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione – di Benevento di beni del valore di oltre un milione di euro.

Il sequestro è stato eseguito nei confronti di un sacerdote già parroco della Parrocchia di San Biagio di Limatola (BN) “perchè ritenuto soggetto abitualmente dedito a delinquere ed a vivere, almeno in parte, dei proventi delle proprie attività di illecite “.

Il sacerdote era stato oggetto di attenzione investigativa da parte della Procura della Repubblica di Benevento fin dal mcse di aprile 2014 allorquando nei suoi confronti furono eseguite perquisizioni che avevano permesso, al termine delle indagini, di contestargli diverse attività delittuose, anche di carattere estorsivo, realizzate con l’ausilio di soggetti pregiudicati, nonchè un’ intensa attività di prestiti di danaro con elevati tassi di interesse.

Le attività investigative avevano consentito di raccogliere la testimonianza di alcuni cittadini extracomunitari che abitavano presso i locali della parrocchia di San Biagio di Limatola (BN) senza regolare contratto di affitto, i quali, avevano dovuto sottostare alle pretese del parroco ed alle sue ritorsioni, a seguito nel ritardo nel pagamento dei canoni di titto, consistenti nel distacco dell’energia elettrica, addirittura in un caso nella notte di Capodanno del 2013, lasciando la famiglia “morosa” senza fornitura elettrica per qualche giorno.

A margine dell’attività d’indagine, le Fiamme Gialle hanno proceduto anche all’analisi del patrimonio del soggetto, accertando una notevole sproporzione fra i modesti redditi dichiarati ed i beni posseduti dal proposto (circa 13 autovetture di cui 7 auto d’epoca, collocate  in parte nei locali della canonica Parrocchiale, un immobile di pregio in Cimitile (NA) e numerosi rapporti bancari).

Pertanto, in applicazione del D.Lgs. 159/11, essendosi accertato un valore dei beni sproporzionato rispetto al reddito dichiarato, questa Procura procedeva a richicdcrc al Tribunale – Misure di Prevenzione – il sequestro del patrimonio illecito del proposto, ammontante ad un valore complessivo stimato di circa 1 milione di euro, che vcniva emesso dal predetto Tribunale .

Il provvedimento cautelare e le relative indagini costituiscono attuazione delle direttive investigative della Procura della Repubblica, finalizzate a colpire coloro che vivono abitualmente dei proventi delle loro attività illecite ancorchè tali condotte illecite non siano riconducibili ai delitti di criminalitil organizzata, ma riguardino reati di tipo comune anche se di notevole allarme sociale (quali appunto usura ed estorsione), attraverso lo strumento della misura di prevenzione.

Il sequestro dimostra ancora una volta l’elevatisssimo livello di attenzione che la Procura della Repubblica di Benevento, avvalendosi delle specifiche professionalità e competenze della Guardia di Finanza, dedica agli arricchimenti anomali ed ai patrimoni illecitamente accumulati da soggetti abitualmennte dediti a delinquere.

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