Elezioni amministrative, l’appello dell’Acli: guardare al bene comune.

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«Il prossimo 10 giugno la città di Avellino e tre altri comuni della diocesi andranno al voto. Nel clima nazionale ed internazionale carico di incertezze e di tensioni, l’Azione Cattolica diocesana fa appello a superare la disaffezione per la politica e a risvegliare le coscienze addormentate in vista della costruzione del bene comune delle nostre comunità». Questo l’incipit dell’appello che l’Azione cattolica rivolge a tutti i candidati alla carica di sindaco in vista delle elezioni di domenica prossima: «a coloro che diventeranno amministratori, vogliamo ricordare un pensiero che Paolo VI ripeteva con convinzione: “la politica è la forma più alta della carità“. In questo orizzonte ci permettiamo di rivolgere loro questo invito di avere a cuore la verità e il bene integrale della vita e della convivenza civile, di favorire una cultura del rispetto reciproco, perseguendo la ricerca non pregiudiziale di ciò che rappresenta il bene della nostra gente e dei nostri territori, di promuovere con misure concrete il bene delle famiglie, dei giovani, dei poveri, dei migranti, di saper compiere scelte che portino a diminuire le disuguaglianze».

L’Azione cattolica si rivolge anche agli elettori, a cui chiede: «di arrivare al voto dopo essersi informati a sufficienza sia sui programmi dei diversi schieramenti, sia sulle persone, sulle vere intenzioni che perseguono, sulla loro capacità di realizzare quanto, a volte con troppa facilità, viene promesso in queste circostanze, di scegliere persone competenti e appassionate del bene comune, premiando progetti che promuovano un serio avanzamento sociale ed economico dei nostri territori, di agire da cittadini ed elettori liberi e non di fare scelte basate su rendiconti personali: il voto è un atto di partecipazione alla vita comune, scegliamo con coscienza critica e con senso di responsabilità. L’Azione cattolica è per sua natura statutaria apartitica, al punto da regolare con norme specifiche l’incompatibilità tra incarichi associativi e impegno diretto in politica, ma vogliamo incoraggiare i soci e simpatizzanti dell’associazione e tutti i laici credenti che a titolo personale, anche alla luce del loro percorso formativo, si sono impegnati in prima persona candidandosi. A qualsiasi schieramento appartengano, auguriamo loro di offrire una testimonianza seria di attenzione all’altro e di promozione del bene comune che non è un’astrazione ideologica, ma è considerazione per come vivono le persone, di che cosa abbiano bisogno e di ciò a cui aspirano. Auguriamo loro che sappiano individuare soluzioni nuove a problemi complessi, come quelli che deve affrontare la società contemporanea».

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