Come aprire un bar: costi, licenze e requisiti burocratici. Alcuni suggerimenti e consigli su come aprire un bar o una caffetteria di successo, senza incappare in inutili rischi e senza commettere errori.

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Avviare un locale pubblico significa avventurarsi in un’impresa certamente entusiasmante e appassionante, ma che non è mai del tutto priva di rischi. Fattori importanti che contribuiscono al successo del progetto sono una giusta motivazione, la disponibilità di qualche risparmio da investire e la conoscenza di una serie di informazioni relative alla normativa in materia.

A questo proposito, ContributiPmi ha pubblicato un vademecum con una serie di utili indicazioni per coloro che desiderano sapere come aprire un bar, quali sono i costi da sostenere e le procedure burocratiche da seguire. Come avviene prima di buttarsi a capofitto in ogni tipo di attività in proprio, sarà necessario formulare un business plan che analizzi nel dettaglio l’idea imprenditoriale. A seconda della posizione, della grandezza e del genere di locale, sarà possibile valutare i costi e il budget da investire. Si tenga presente che, se si decide di avviare un bar in completa autonomia, bisognerà essere pronti a sborsare come minimo una somma complessiva tra i 40 e i 50mila euro. Le cifre si fanno meno impegnative nel caso in cui si opti per l’opzione franchising, appoggiandosi cioè a brand conosciuti e già ben avviati nel settore.

Detto questo, è bene ricordare che esistono altri aspetti da tenere in conto per poter dare vita a un’attività rispettando le regole. Una sintesi dei più importanti requisiti e delle licenze di cui deve essere in possesso il titolare di un locale pubblico (che dovrà essere maggiorenne, aver conseguito la licenza media-superiore o aver frequentato la scuola alberghiera/corsi professionali riconosciuti) si trova nella guida pubblicata da Illy. Da questa si evince che l’apertura di un bar è soggetta alla titolarità di un’apposita licenza, a seconda della tipologia dell’esercizio:

  • Licenza A: per ristoranti che somministrano pasti e bevande, incluse quelle con gradazione alcolica superiore al 21%.
  • Licenza B: per bar e attività simili (gelaterie, caffetterie, ecc.) che somministrano prodotti di gastronomia e bevande, compresi gli alcolici.
  • Licenza C: per gli esercizi inclusi nelle licenze precedenti (A e B) che offrono anche attività di svago e intrattenimento.
  • Licenza D: per attività che prevedono la somministrazione di prodotti di pasticceria e bevande, escluse quelle alcoliche.

Va precisato che l’apertura di un bar con licenza è soggetta all’adempimento di una serie di norme di igiene e pubblica sicurezza, nonché all’autorizzazione da parte del sindaco del comune in cui verrà esercitata l’attività. Inoltre, spetterà sempre al primo cittadino a definire gli orari di apertura e di chiusura del locale.

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