Dati personali: il GDPR e le future innovazioni per proteggerli

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Il 28 gennaio è il Data Protection Day, la giornata europea in cui viene celebrata la privacy digitale, istituita nel 2007 dal Consiglio d’Europa. Un’occasione di sensibilizzazione per utenti e imprese su un tema decisamente scottante dei, visto che solo nel 2021 in Europa sono state effettuate multe per oltre un miliardo di euro.Ma a che punto siamo in materia?

 

Il G7 dei Garanti Privacy è ancora al lavoro per trovare soluzioni aggiuntive a quelle già esistenti per la tutela dei nostri dati.L’ultimo incontro ha infatti avuto come esito un parere negativo circa l’uso dell’intelligenza artificiale applicata ai dati personali per forme di sorveglianza massiva. In particolare, la rappresentante italiana e Vicepresidente Ginevra Cerrina Feroni ha chiesto che nel rapporto conclusivo di fine lavori venisse esplicitato il rifiuto suddetto, in quanto lo scopo sotteso sarebbe stato quello di controllare e manipolare i comportamenti degli individui, auspicando invece nell’implementazione di un modello etico e culturale distintivo per la governance dell’AI.

 

Il lavoro per la protezione degli utenti, però, non si ferma. Il documento si prefigge, infatti, di ideare un’alternativa idonea al prospettato – e poi bocciato – uso dell’intelligenza artificiale. Un metodo che tenga conto dei valori e dei principi dello Stato di diritto e dei governi democratici.

 

Nel corso del vertice sono stati discussi temi fondamentali, come quelli inerenti al trasferimento internazionale dei dati, le tecnologie di miglioramento della privacy e gli standard di anonimizzazione.Mentre l’impegno congiunto fra vari Paesi continuerà a perseguire lo sviluppo di un piano d’azione adeguato, occorre mantenere fede alle direttive stringenti del GDPR. Il regolamento europeo in questione, entrato in vigore nell’area UE da quasi cinque anni, al momento costituisce una delle normative più complete e solide a livello mondiale.

 

Dalla sua introduzione a oggi, l’evoluzione in positivo è stata ragguardevole, grazie a una maggiore sicurezza infusa agli utenti nel corso della loro esperienza online, troppo spesso puntinata di dubbi e timori circa l’utilizzo e la gestione dei dati e delle informazioni che necessariamente vengono forniti nel corso della navigazione. Un cruccio che ci affligge maggiormente quando sono coinvolte transazioni in denaro, ed è infatti in campi delicati quello del gioco online, legati a pagamenti tramite carte di credito wallet digitali, che il GDPR interviene infondendo sicurezza negli utenti e garantendo la protezione dei dati condivisi con la piattaforma di riferimento.

 

Certo, la normativa impone determinate misure di sicurezza la cui implementazione è in capo alle imprese, e per questo molti si dimostrano scettici circa l’efficacia del regolamento europeo. C’è tuttavia da ricordare come i controlli siano incalzanti e le sanzioni molto salate: ne sa qualcosa Meta, di recente multata per 390 milioni di euro proprio per la violazione delle norme sul trattamento dei dati personali.

Nel mirino l’inosservanza degli obblighi di trasparenza e l’adozione di una base giuridica scorretta nel trattamento dei dati a fini pubblicitari sulle piattaforme Facebook e Instagram.

 

Una normativa che sarà quindi da integrare e affiancare a un sistema innovativo, ma che al momento sta riscuotendo buoni risultati in termini di controllo.

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