Marcia per la pace in Piazza Libertà.

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Ci saremo anche noi delle Acli irpine nei presidi per la pace nel prossimo week end e poi il 5 novembre a Roma nella grande manifestazione promossa dalle centinaia di organizzazioni aderenti a Europe for Peace”: lo conferma il Presidente provinciale Alfredo Cucciniello che chiama alla mobilitazione gli iscritti.

In Irpinia sono stati organizzati due presìdi, il giorno 21 a Sant’Angelo dei Lombardi, con una fiaccolata alle ore 20,00 in Piazza F. De Sanctis, e sabato 22 ad Avellino, alle ore 18.00 in Piazza Libertà, promossi da ACLI, ANPI, ARCI, AUSER, CGIL, Comunità Accogliente, ConfCooperative e Legambiente.

Abbiamo ancora il coraggio di chiedere che tacciano le armi; siamo stanchi di essere criticati, sbeffeggiati e finanche insultati; a volte ci dicono di essere assenti, altre ci accusano di marciare a senso unico; in occasione delle nostre mobilitazioni degli ultimi otto mesi ci hanno persino accusati di essere fiancheggiatori di Putin e di voler mettere in discussione il sostegno al popolo ucraino senza distinguere tra invasori ed aggrediti. Si tratta di accuse ingiuste che provengono, nella migliore delle ipotesi, da analisi superficiali. Insieme a tante organizzazioni di laici e cattolici, associazioni grandi e piccole, rappresentanti della società civile, stiamo organizzando per il prossimo 5 novembre una grande manifestazione di popolo, rispondendo agli appelli di Papa Francesco, le cui parole, le cui preoccupazioni costituiscono la piattaforma unitaria di una moltitudine di persone inquietate dalla guerra, che non vogliono sentir risuonare i cannoni e il fragore delle bombe ma solamente la parola Pace. A scanso di equivoci ed in risposta ad accuse che abbiamo già sentito, ribadiamo che al Governo che sta per insediarsi chiederemo ciò che abbiamo chiesto invano anche a quelli di segno diverso che lo hanno preceduto, ovvero una iniziativa decisa affinché l’Europa apra un autentico negoziato di pace; non sono in discussione la solidarietà al popolo ucraino che peraltro abbiamo manifestato anche concretamente, né la ferma condanna a chi sta massacrando quel popolo, ma è solo un negoziato di pace, la forza della diplomazia, che può far cessare le bombe”.

La coalizione Europe for Peace, formata dalle principali reti per la pace in Italia con l’adesione di centinaia di organizzazioni, profondamente preoccupata per l’escalation militare che ha portato il conflitto armato alla soglia critica della guerra atomica, torna di nuovo nelle piazze italiane per chiedere percorsi concreti di Pace in Ucraina e in tutti gli altri conflitti armati del mondo.

Un nuovo passo comune che avviene dopo l’importante mobilitazione dello scorso 23 luglio (con 60 città coinvolte) e l’invio di una lettera al Segretario Generale ONU Guterres in occasione della Giornata della Pace per un sostegno ad azioni multilaterali, le uniche capaci di “portare una vera democrazia globale, a partire dalla volontà di pace della maggioranza delle comunità e dei popoli”. E dopo la quarta Carovana “Stop The War Now” recentemente rientrata dal Kiev dove ha portato il sostegno della società civile italiana ad associazioni ed obiettori di coscienza ucraini, oltre che nuovi aiuti umanitari.

L’appuntamento è per il weekend dal 21 al 23 ottobre (ad otto mesi dall’invasione russa e alla vigilia della Settimana ONU per il Disarmo) ancora una volta con l’invito – rivolto ad associazioni, sindacati, gruppi che già sono attivi da mesi – coniniziative di varia natura per rilanciare l’appello già diffuso a luglio con la richiesta di “cessate il fuoco” immediato affinché si giunga ad una Conferenza internazionale di Pace.

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