Al via LabAv, il laboratorio di urbanistica partecipata con la presentazione alla città del progetto preliminare di restauro della Dogana.

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labav1Con la presentazione del progetto preliminare di restauro della Dogana a cui hanno lavorato i tecnici del Comune di Avellino con il supporto degli esperti della Soprintendenza delle Belle Arti e del Paesaggio, ha preso ufficialmente il via il Laboratorio di Urbanistica del Comune di Avellino, denominato LabAv, che ha, tra le sue finalità, l’intento di accogliere le esigenze dei cittadini e fornire loro l’opportunità di esprimere e di assumere iniziative che agevolino la promozione e la realizzazione di interventi tesi al miglioramento della qualità urbana, oltre ad essere un punto di riferimento per le scuole, le università, le associazioni e le istituzioni disponibili a presentare progetti, idee, ipotesi di lavoro ed un sportello informativo per aggiornare e sensibilizzare tutti sulle strategie per le città sostenibili.

Alla presenza di cittadini, associazioni, rappresentanti di ordini professionali si è svolto presso la Chiesa del Carmine un incontro pubblico con la partecipazione del Sindaco di Avellino Paolo Foti, dell’Assessore all’Urbanistica Ugo Tomasone e dell’Assessore ai Lavori Pubblici Costantino Preziosi che hanno illustrato nel dettaglio il progetto preliminare di restauro della Dogana approvato dalla Giunta Comunale e successivamente dal Consiglio Comunale, e sulla base del quale era stata avviata la richiesta di riconoscimento di bene di pubblica utilità, ottenuto, con apposito decreto, dal Ministero per i Beni Culturali. Un incontro pubblico finalizzato a recepire consigli e suggerimenti per eventuali modifiche da apportare per l’elaborazione del progetto esecutivo di restauro della Dogana, che sarà poi presentato alla Regione Campania per ottenere i finanziamenti necessari per i lavori da effettuare sulla storica struttura di Piazza Amendola. Nello specifico il progetto preliminare di restauro della Dogana presentato alla città prevede a piano terra uno spazio centrale polifunzionale chiuso dove si potranno promuovere manifestazioni di vario genere a carattere culturale, e al piano superiore spazi per esposizioni temporanee ed eventuali laboratori. Le facciate conserveranno il loro aspetto iniziale attraverso il restauro filologico, prevedendo per quella principale anche il riposizionamento delle statue originali.

Il progetto di restauro della Dogana, come è stato più volte ribadito nel corso dell’incontro pubblico, è finalizzato a ripristinare, attraverso un intervento di restauro conservativo, uno dei più insigni monumenti della città, di grande valore storico ed archeologico. L’intervento mira a restituire alla Dogana una funzione sociale centrale e a riqualificare un edificio che per secoli ha rappresentato il nucleo vitale della Città di Avellino. Un intervento conservativo teso a garantire la salvaguardia dell’integrità materiale ed il recupero dell’antico edificio idoneo ad ospitare sia manifestazioni culturali che allestimenti temporanei. Il progetto,inoltre, focalizza l’attenzione sulla facciata del palazzo, opera di Cosimo Fanzago caposcuola del barocco Napoletano, riproponendo l’ingresso principale cosi com’era fino al 1928, ovvero prima di essere trasformato in cinema. “Il progetto di restauro della Dogana – ha spiegato l’Assessore Tomasone – rientra nel più ampio progetto integrato di rilancio e riqualificazione del Centro Storico, rappresentando un tassello del mosaico generale che sarà completato dal restauro del Victor Hugo, dalla nascita del Museo Diffuso Diocesano, dal recupero dei cunicoli longobardi e dal completamento dei lavori del Castello. È interesse dell’Amministrazione – ha proseguito l’Assessore all’Urbanistica – rilanciare il Centro Storico attraverso strutture caratterizzate da una propria vitalità. Gli edifici che si andranno a restaurare potranno diventare contenitori di attività promosse da Associazioni e portatori d’interesse, raccordandosi anche con il Teatro Gesualdo, il Conservatorio e Villa Amendola. In questa ottica è opportuno predisporre un vero e proprio progetto integrato di Distretto Culturale in cui dare un preciso ruolo e un’adeguata funzione alle singole strutture, tra loro complementari ma ognuna con una precisa vocazione”. “Il nostro intento – ha affermato il Sindaco Paolo Foti – è di restituire alla Città di Avellino non un’altra scatola vuota, ma un edificio dall’alta valenza storico-culturale che deve tornare ad essere il simbolo del rilancio del cuore antico di Avellino. In tal senso stiamo lavorando – ha proseguito il Primo cittadino – cercando di salvaguardare il valore storico e architettonico della Dogana e contemporaneamente predisporre tutti gli elementi funzionali necessari per farla diventare un luogo idoneo ad ospitare varie tipologie di eventi culturali che la possono animare tutti i giorni dell’anno”. “L’incontro che si è tenuto presso la Chiesa del Carmine – ha dichiarato l’Assessore Costantino Preziosi – oltre a dare il via al LabAv, è la naturale conseguenza della tre giorni di confronto con Associazioni, cittadini, Ordini Professionali dello scorso mese di maggio. Con questo incontro si è entrati di più nella parte tecnica del progetto di restauro dell’antica struttura di Piazza Amendola che, speriamo, dovrà finalmente “salvare la Dogana”.

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